Protocollo SIA sulla valutazione della stabilità degli alberi
15ott2007
Protocollo SIA sulla valutazione della stabilità degli alberi – Oggetto e scopo delle valutazioni di stabilità degli alberi
L’oggetto dell’indagine sono alberi presi singolarmente e radicati in qualsivoglia sito ( Parchi, giardini, filari stradali etc). Lo scopo di una valutazione di stabilità deve descrivere la situazione biomeccanica di un albero nei suoi vari apparati, in termini qualitativi e quantitativi soprattutto per quanto concerne il rischio di schianti o cedimenti. Tale verifica, che fonda le sue basi su nozioni di patologia vegetale, botanica, meccanica, tecnologia del legno etc. e si rifà alle teorie elaborate fondamentalmente da Shigo e Mattheck avrà anche il fine di consentire l’ individuazione di procedure operative atte a ripristinare per gli alberi oggetto di analisi una situazione di equilibrio statico (note operative arboricolturali).
E’ buona norma far sì che possano essere definite e valorizzate tutte le possibili tecniche arboricolturali finalizzate alla riduzione del rischio in modo da svincolare l’idea della verifica di stabilità avente come unico esito l’abbattimento o il non abbattimento dell’albero. E’ inoltre necessario che ogni albero venga attribuito a categorie di rischio predefinite in modo da poter individuare in modo rapido ed inequivocabile gli alberi stabili, instabili, e da ricontrollare. Questa suddivisione ha anche lo scopo di avere dei dati che tengano conto di una “situazione dinamica” e di una “presunta evoluzione” dei danni eventualmente riscontrati sugli alberi.
Procedure di massima per l’indagine visiva
L’albero dev’essere chiaramente ed inequivocabilmente identificabile con sistemi diversi (cartellinatura, posizionamento planimetrico…etc). Le analisi visive prendono in considerazione l’albero nei suoi diversi apparati. Si farà riferimento ad un Glossario che definisca in maniera univoca il significato di termini come colletto, castello etc…
E’ opportuno descrivere le caratteristiche dell’area di insidenza e delle caratteristiche ambientali in cui l’albero si trova a vivere.
Anche dati storici su situazioni pregresse se disponibili ed oggettivi possono dare completamento al quadro. Sulla popolazione oggetto di verifica l’indagine visiva ha lo scopo di individuare (screening visivo) quali piante necessitino di indagini più approfondite di tipo strumentale. Nell’indagine visiva sul singolo esemplare si ricercano si descrivono e si valutano sintomi, danni, anomalie per individuare quei “punti critici”che abbiano ripercussioni dirette o indirette sulla stabilità dell’albero o di una sua parte. Tale procedura, che può essere attuata con l’ausilio di attrezzi come martello in gomma, sgorbie, aste graduate, binocolo etc.. concorre all’individuazione dei punti su cui effettuare i sondaggi.
Procedure di massima per l’indagine strumentale
Sugli alberi su cui sono stati individuati “punti critici” si effettuano approfondimenti strumentali con lo scopo di descrivere a livello quantitativo i danni o le lesioni presenti. Le analisi si effettuano a discrezione del rilevatore in numero necessario e sufficiente ad ottenere una diagnosi esauriente e documentata relativamente a quanto concerne la stabilità dell’albero.
Il criterio dovrà seguire quello del minimo danno per l’albero. Gli strumenti dovranno fornire dati ripetibili e direttamente o indirettamente correlabili alle caratteristiche fisico-meccaniche delle porzioni anatomiche prese in considerazione.
Citando i parametri di misurazione più in uso:
- Individuazione di discontinuità nei tessuti lignei mediante sistemi sonici o ultrasonici
- Misurazione della densità del legno attraverso sistemi penetrometrici
- Valutazione delle caratteristiche meccaniche del legno attraverso prove distruttive di campioni lignei misurando forza ed angolo di rottura in condizioni operative note.
Restituzione dei dati al Committente
La Relazione Tecnica relativa alle indagini di stabilità deve contenere:
- Descrizione della metodologia utilizzata e delle procedure operative
- Schede pianta (sottoscritte e datate dal rilevatore) che permettano di comprendere la situazione biomeccanica dell’albero (evidenziandone i punti critici) e di visualizzare la localizzazione degli eventuali punti di sondaggio (qualora l’albero sia stato verificato anche strumentalmente). La scheda pianta conterrà anche un giudizio sintetico sulle condizioni di stabilità dell’albero.
Gli eventuali referti strumentali prodotti vengono allegati alle singole schede pianta, allo scopo di tutelare il tecnico che ha eseguito le verifiche e per serietà nei confronti del committente.
Le note tecnico-operative (se espresse in calce alla descrizione bio-meccanica dell’albero) devono contenere istruzioni dettagliate miranti alla riduzione del rischio di cedimento e ad assecondarne la naturale tendenza a ripristinare nel medio termine una situazione di equilibrio.
Classi di stabilità e durata delle analisi
Verranno considerate valide le classi FRC. Prenderanno in considerazione solo le caratteristiche bio-meccaniche dell’albero indipendentemente dal bersaglio che dovrà essere considerato a parte (quando possibile). Le procedure di ricontrollo sono indipendenti dalla classe di rischio e saranno valutate a parte e caso per caso. Tali procedure verranno assimilate alle note tecniche operative e “personalizzate” per ciascun albero. La validità delle analisi andrà esplicitata in ogni relazione
Note operative per la messa in sicurezza degli alberi
Verrà concordato in anticipo con il Committente se tali note debbano essere indicate. Nel caso si concordi che la descrizione delle note operative sia superflua, si assumerà per implicito che le azioni correttive verranno dedotte dal Committente stesso sulla base della diagnosi di stabilità biomeccanica.
- Non dovranno essere “demolitive” nei confronti dell’albero che dovrà per, quanto possibile, conservare un portamento ed una fisionomia naturali.
- Dovranno essere documentate e motivate da criteri riconosciuti dalla moderna arboricoltura.
- Dovranno essere traducibili operativamente in termini qualitativi e quantitativi.
- E’ auspicabile che contengano le linee guida per la gestione degli interventi manutentivi futuri complessivi per la stabilità dell’alberata.
Per quanto riguarda i sistemi di consolidamento bisognerà fare riferimento a tecniche e materiali già sperimentati e descritti in letteratura. (In proposito si rimane in attesa di acquisire documentazione e norme tecniche complete EAC etc.)
Limiti applicativi
Ogni metodologia di ispezione è da considerarsi limitata e dinamica, cioè aggiornabile e rinnovabile sulla base delle conoscenze scientifiche, tecniche e tecnologiche in continua evoluzione. Non è possibile predire se un albero (o sua porzione) esaminato potrà schiantarsi oppure no, ma se ha o non ha le caratteristiche bio-meccaniche e strutturali idonee a garantirne la stabilità sulla base delle conoscenze attuali. Le indagini di stabilità possono al momento riguardare l’albero o le sue parti direttamente visibili o ispezionabili con tecniche atte a rendere manifesti difetti o anomalie (apparati ipogei o nascosti per altri motivi). I piccoli rami o le ramificazioni di modesta importanza non sono oggetto di indagine. Il cosiddetto secco fisiologico può dare origine a distacchi e cedimenti che in qualche modo potrebbero anche essere pericolosi ma sono oggetto della manutenzione ordinaria delle alberate. Non fanno parte dei giudizi esprimibili nell’ambito delle indagini di stabilità, quelli basati su criteri estetici, paesaggistici, ecologico ambientali o relativi a valutazioni estimative legate ad esempio al valore ornamentale o al valore di servizio (legato all’età) di alberate urbane. E’ possibile consigliare l’abbattimento di soggetti non pericolosi ma insignificanti o di scarso pregio purché tale parere venga espresso a parte e con le motivazioni che le sono proprie.
Al momento attuale la tecnica più affidabile, sperimentata ed universalmente riconosciuta è quella del VTA.