
Fluorescenza della clorofilla
28ott2015

Fluorescenza della clorofilla. Di cosa si tratta?
Il fascino della fluorescenza clorofilliana come nuovo strumento diagnostico, utilizzato nella rilevazione dello stress negli alberi, è aumentato notevolmente negli ultimi due anni. Nello specifico, cosa si intende per fluorescenza della clorofilla e quali vantaggi possono trarre, al giorno d’oggi, gli arboricoltori professionisti?
Grazie ai preziosi colloqui informativi tenuti negli ultimi anni dal Dr. Glynn Percival, molti specialisti nel settore dell’arboricoltura sono venuti a conoscenza della fluorescenza clorofilliana, nonché della sua efficacia nel rilevare lo stress degli alberi ben prima dell’insorgenza di segni visibili di deterioramento. Ma ritorniamo alla domanda precedente: cos’è in realtà la fluorescenza della clorofilla?
Le foglie possono essere paragonate essenzialmente a dei pannelli fotovoltaici, essendo la loro funzione principale quella di catturare l’energia solare e convertirla in una diversa forma di energia: nella fattispecie, carboidrati complessi che vengono sfruttati dall’albero a livello nutrizionale.
Questo è il principio fondamentale della fotosintesi.
Nessun sistema è perfetto nella sua interezza. I meccanismi fotosintetici operanti all’interno delle foglie non sono in grado di convertire in nutrimento tutta l’energia che ricevono dal sole.
Si guardi ora al seguente esempio – in una giornata calda e assolata, una persona avrebbe la possibilità di ripararsi all’ombra, nel caso in cui i raggi solari diventassero troppo intensi. Inutile dire che un albero non ha alcun modo di evadere i raggi del sole, pertanto deve disporre di un sistema atto a dissipare l’energia in eccesso che non può essere sfruttata per attivare la fotosintesi.
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