Ispezioni radicali – I sistemi di scavo ad aria compressa
25apr2008
L’ispezione del sistema radicale attraverso l’escavazione del suolo è una pratica molto utile per avere notizie sulla stabilità di un soggetto arboreo. Esistono, in questo contesto, tre diversi tipi di escavazione del suolo che preservano danni alle radici: manuale, idraulica, ad aria compressa.
Il sistema di scavo ad aria compressa è costituito da un compressore di alimentazione (con pressioni pari a 6 -7 bar e portata di 4500 l/h) che produce un flusso d’aria che viene convogliato sul terreno mediante un apposita lancia dotata di ugello orientabile a 45°, maneggiato direttamente dall’operatore, in grado di dirigere il getto d’aria alla velocità di 2000 km/h e di scavare fino a 30-40 cm consentendo di liberare la porzione più significativa di un apparato radicale.
Il sistema di scavo ad aria compressa ha una duplice scopo, ovvero di studiare le condizioni dell’apparato radicale senza arrecare lesioni al capillizio e di apportare un miglioramento strutturale e nutritivo al substrato. Infatti il terreno rimosso può essere miscelato con prodotti ammendanti e sostanze umiche. L’azione di decompattamento del terreno può essere effettuata su tutta la superficie sotto chioma oppure solamente su strisce predefinite di terreno, di larghezza e profondità variabili, comunemente dette “trincee”. Tali scavi vengono effettuati a raggiera partendo dal tronco.
L’intervento produce effetti molto positivi sulle radici, soprattutto per l’aumento del tenore di ossigeno nel suolo, che è spesso un fattore limitante.
Con l’utilizzo dello scavo ad aria è possibile portare alla luce i cordoni principali e quindi valutarne lo stato e le condizioni strutturali e di stabilità. Qualora vi sia il sospetto di danni a carico delle radici e vi siano cavità alla base dell’albero di possibile provenienza radicale, è consigliabile estendere l’analisi visiva anche alle parti interrate nascoste.