Takahashia japonica: prende il via un progetto sperimentale di lotta biologica alla cocciniglia asiatica
09mag2024
Takahashia japonica, chiamata comunemente Cocciniglia dai filamenti cotonosi, è una cocciniglia di origine asiatica, descritta per la prima volta su alberi di gelso in Giappone e diffusa anche in Cina, Corea del Sud e India.
In Europa è stata segnalata per la prima volta nel 2017, in un parco comunale di Cerro Maggiore (provincia di Milano) su rami di Liquidambar styraciflua, e oggi è presente in molti comuni in provincia di Milano, Varese, Monza Brianza, Bergamo.
Questa cocciniglia di recente introduzione nel nostro Paese è altamente polifaga e si riscontra per lo più su alberi ornamentali presenti in parchi e giardini.
In Lombardia le piante colpite sono principalmente alberi decidui ornamentali, tra cui Aceri (in particolare Acer pseudoplatanus), Albizzia (Albizia julibrissin), Albero di Giuda (Cercis siliquastrum), Carpino bianco (Carpinus betulus), Gelso nero (Morus nigra) e bianco (Morus alba), Bagolaro (Celtis australis) e Liquidambar (Liquidambar styraciflua).
Takahashia japonica è molto vistosa per via dei caratteristici “ovisacchi” a forma di tubo, di colore bianco, che contengono le uova della cocciniglia e che in primavera si vedono attaccati ai giovani rami delle piante, generalmente nella parte più bassa della chioma.
Verso fine maggio le uova si schiudono e i giovani insetti (neanidi) migrano verso le foglie posizionandosi sulla pagina inferiore dove, con l’apparato pungente-succhiante, si alimentano della linfa rimanendovi fino al mese di ottobre epoca in cui ritornano sui rami per svernare.
Lo sviluppo incontrollato del parassita causa una progressiva condizione di sofferenza delle piante attaccate, che evolve in un deperimento generalizzato, con seccumi che interessano foglie e giovani rami.
Come indicato dal Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia, il controllo di Takahashia japonica risulta ad oggi complesso, perché non se ne conosce completamente la biologia e per la mancanza di insetticidi specifici utilizzabili in ambito urbano.
Il programma sperimentale su un Gelso monumentale a Giussano, in provincia di Monza e Brianza
Ad inizio del mese di Maggio 2024 a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, in accordo con l’Amministrazione comunale, un team del nostro studio composto dal biologo Giovanni Rota Martir, dall’arboricoltore Andrea Pellegatta e dall’agronomo Pietro Acrami, esperti nella gestione del verde urbano, ha avviato un progetto sperimentale di lotta biologica a Takahashia japonica.
Il progetto prevede la liberazione di alcuni insetti autoctoni della famiglia dei coccinellidi, già utilizzati con successo per il controllo biologico di altre cocciniglie in ambito agricolo ed ornamentale e che potrebbero essere efficaci anche nei confronti della nuova cocciniglia di origine asiatica.
Gli insetti per la lotta biologica arrivano da Cesena, in Emilia-Romagna, dove è presente la più grande biofabbrica italiana che da circa 20 anni alleva insetti ed altri microrganismi che vengono utilizzati per combattere varie avversità in campo agricolo e ornamentale.
Gli insetti sono stati posizionati sulla pianta attraverso dei cestellini di cartone da cui fuoriescono per disperdersi tra i rami in cerca della cocciniglia, di cui sono voraci. E’ importante sottolineare che gli insetti allevati ed utilizzati in programmi di lotta biologica sono di origine autoctona, sono già presenti nell’ambiente e sono assolutamente innocui nei confronti degli insetti utili, delle piante e degli animali oltre che, ovviamente, dell’uomo.
Il programma sperimentale di lotta biologica, concordato con l’Amministrazione comunale di Giussano, è stato applicato su un Gelso bianco (Morus alba) ultracentenario presente in prossimità dell’area “Laghetto”, un’area verde comunale che rientra all’interno del Parco della Valle del Lambro.
La liberazione degli insetti predatori, effettuata all’inizio del mese di maggio, verrà integrata con lavaggi della chioma con prodotti biologici ad azione asfissiante -abbattente nei confronti della cocciniglia ma completamente innocui per tutti gli altri insetti, per le persone e gli animali e più in generale per l’ecosistema urbano.
L’utilizzo di questi prodotti ha lo scopo di ridurre la presenza della cocciniglia e favorire l’insediamento degli insetti predatori.
Piano di monitoraggio e prospettive
Nel corso dell’anno verrà monitorata l’azione e l’insediamento degli insetti predatori e l’efficacia dei trattamenti biologici. Lo scopo del progetto sperimentale è quello di definire un programma di lotta efficace a Takahashia japonica che sia al tempo stesso rispettoso dell’ambiente, evitando cosi trattamenti dalla dubbia efficacia e dannosi per l’entomofauna e la biodiversità.