Il gigante dai piedi d’argilla. Caso studio. Parte 1
06lug2008
Nella gestione del verde urbano un’attenzione particolare viene posta al controllo periodico del patrimonio arboreo. La raccolta e l’analisi dei dati disponibili sulle alberature è un importante passo sia per promuovere e migliorare il verde pubblico, sia per garantire condizioni di sicurezza per la comunità ed i singoli utenti. Il monitoraggio degli alberi ha lo scopo di valutare le condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità di un albero, soprattutto per quanto concerne il rischio di schianto o cedimento.La verifica richiede grande specializzazione da parte dei tecnici con applicazione di elementi di patologia vegetale, entomologia, botanica, statica e meccanica del legno.
Solo quando emergono gravi condizioni di decadimento e ammaloramento, che rendono precaria la stabilità dell’albero con un rischio di caduta elevato, si decide di abbatterlo, per garantire ai cittadini la massima sicurezza.
Il VTA (Visual Tree Assessment = valutazione visiva dell’albero su basi biomeccaniche) è una metodologia di indagine, riconosciuta in molti paesi, che viene eseguita per la valutazione delle condizioni strutturali dell’albero. Il VTA, le cui esperienze di campo che ne stanno alla base sono state compiute presso il Centro di Ricerche Nucleari di Karlsruhe (D), basa il sistema di controllo visuale tradizionale su fondati principi biomeccanici e definisce i criteri di valutazione del rischio di crollo o rottura.. Esso si basa sulla identificazione degli eventuali sintomi esterni che l’albero evidenzia in presenza di anomalie a carico del legno interno; anche laddove non esistano cavità o evidenze macroscopiche del decadimento in corso (ad esempio, funghi che si sviluppano sui tessuti legnosi) è possibile, attraverso il riconoscimento di tali sintomi, cogliere il segnale della presenza di difetti meccanici e fisici all’interno dell’albero.
Se vengono individuati dei sintomi di difetto, questi devono essere confermati da metodi di analisi approfonditi e devono poi essere dimensionati. Così, alberi sani vengono esaminati in modo non distruttivo, e solo se i sospetti vengono confermati si procede ad un’indagine più approfondita dell’albero.
Caso studio: il Faggio del Parco di Porta Spinola – Mariano Comense (CO)
Dati censimento
- Specie arborea: Fagus sylvatica
- Faggio comune, Faggio europeo
- Codice censimento informatizzato del verde pubblico: n.1
- Diam. fusto (DBH): 143 cm
- Diametro basele: 150 cm
- Altezza complessiva: oltre 25 mt
Patologie riscontrate
Alla base della pianta sono stati riscontrati, nel corso dei sopralluoghi ispettivi, i carpofori dei patogeni fungini Ganoderma sp. e Meripilus giganteus.
Se in un ecosistema naturale i funghi agenti di carie svolgono l’importante funzione ecologica di decomposizione del legno in sostanze umiche, essi divengono invece particolarmente pericolosi nei parchi e nelle alberate, monumentali e non, dove lo schianto anche di un solo grosso ramo può avere conseguenze gravi sui fruitori.
La carie del legno è essenzialmente un processo di disgregazione del tessuto legnoso, operato da funghi capaci di degradare i polimeri complessi del legno; questi microrganismi sono detti funghi lignicoli. Le specie lignicole sono in grado di utilizzare i componenti delle cellule legnose come fonte principale di energia per la loro crescita e riproduzione. L’aggressività varia da una specie fungina all’altra e viene esaltata dallo stato generale e dalle condizioni di stress dell’albero.
È facilmente intuibile quindi che le piante che lottano contro le avverse condizioni ambientali sono ovviamente più suscettibili agli attacchi da parte dei microrganismi in modo tale che l’impatto delle condizioni urbane è indiretto sulle specie fungine, riflettendo la tolleranza all’ambiente da parte dell’ospite.
Ganoderma sp.
Colonizza principalmente la parte ipogea degli alberi, installandosi nel sistema radicale e raggiungendo quindi il colletto per poi talvolta risalire lungo il tronco fino a parecchi metri di altezza.
Quando il sistema radicale è gravemente intaccato la vitalità dell’albero ne risente e si verifica il fenomeno di “riduzione della chioma“. L’alterazione della base del fusto si manifesta qualora si proceda alla verifica con penetrometro o altro strumento di rappresentazione delle cavità.
E’ causa di carie bianca del legno
Meripilus giganteus
Meripilus attacca la parte bassa del tronco e le radici.
E’ causa di carie bianca del legno.
La carie risale raramente sul tronco.
E’ un saprofita e parassita, i cui ospiti sono generalmente: Fagus, Quercus e Populus.
Altre anomalie strutturali
-Presenza di rigonfiamento basale: le piante colpite da Ganoderma manifestano spesso un rilevante ingrossamento della base e dei contrafforti radicali;
-Disseccamento degli apici delle ramificazioni: quando il sistema radicale è gravemente intaccato la vitalità dell’albero ne risente e si verifica una “riduzione della chioma”;
-Presenza di corteccia inclusa tra branche primarie, carie del legno nel punto di inserzione. Interventi di dendrochirurgia per drenaggio della cavità naturale presente all’inserzione delle due branche primarie.